In netto contrasto con l’ottimismo sfrenato della rampante Italia del boom economico del dopoguerra, I Compagni (1963) di Mario Monicelli, è un affresco corale sul nascente movimento operaio torinese di fine ‘800. Questa commedia, sceneggiata dallo stesso regista insieme ad Age e Scarpelli, e prodotta dal grande ed intrapendente Franco Cristaldi, non fu amata in patria, ma paradossalmente riuscì nell’impresa di ottenere ben 2 nomination all’Oscar (soggetto e sceneggiatura).
Anche con un giovane Mastroianni meno esuberante ma più intenso del solito, I Compagni si configura come una tra le opere più sottovalutate di sempre di tutto il cinema italiano.
Presenta il film Tommaso Lunardi